Trasatti Giuseppe

La mia storia in poche righe.

Sono nato a Viareggio il 01 Marzo del 1941, in Darsena davanti alla Torre Matilde. Mio padre pescatore e mia madre contadina, cresciuto quindi con valori autentici della natura. La mia gioventù è trascorsa tra gozzi, barche e vendemmie.

Diplomato all’Istituto Nautico “Alfredo Cappellini”di Livorno, ho iniziato a navigare le grandi navi da carico dal 1963 al 1974. Ho conosciuto popoli e gente di di ogni continente e colore. Tutti amavano la Pace, nessuno voleva la Guerra. Le notti passate di guardia sul ponte di comando mi hanno reso un uomo mentalmente libero e non plagiato dai menzonieri, che hanno trasformato il brutto in bello, gli assassini in eroi e viceversa.

Nel 1963 ho visto per la prima volta la Pietà di Michelangelo esposta nel padiglione del Vaticano per l’Expo. Tanti sono i ricordi.

La mia nave aveva 40 persone a bordo d’equipaggio, ma prima di lasciare l’America negli anni dal 63 al 72 alla partenza ne mancavano tre o quattro dell’equipaggio. Chiamavo l’immigrazione per informarli del fatto e loro dicevano che erano al corrente, che avevano bisogno di falegnami, muratori,etc.

Una volta, durante un viaggio nelle isole caraibiche, al mattino presto vado in coperta e trovo seduto sulla mastra della stiva un giovane di colore, al mio stupore mi dice “tranquillo capitano” a Porto Rico i miei amici mi vengono a prendere. Infatti appena ormeggiati, vengono a bordo due squadre di portuali e il giovane si mette a lavorare con loro. Terminata la giornata scende tranquillamente con loro. 

Dal 1974 fino a tarda età ho navigato sui superyacht per essere più vicino alla mia famiglia. Tutta un’altra storia, lì si decideva le sorti della gente, le guerre, gli affari dei governi, cosa dire e cosa non dire. Da qui inizia il mio approccio alla semplice pittura.

Durante l’inverno la barca era ferma al porto; il motorista per passare il tempo mi disse di provare a dipingere in quanto anche lui pitturava, ed era bravo. Un aneddoto che ricordo con piacere riguarda i miei primi dipinti. Angelo, così si chiamava il motorista, oltre a pitturare faceva anche i modellini in legno di velieri viareggini, un giorno me ne regala uno. Io gli faccio un ritratto dove si vede lui in mezzo al mare che costruisce il mio modellino. Un giorno passa a trovare Angelo un maestro del nostro Carnevale, e grande pittore viareggino, Antonio D’Arliano. Guarda i quadri del suo salotto e gli dice: “Angiò, il quadro più bello che hai è quello, e gli indica il mio”.

Un saluto

Comandante  l.c.  Giuseppe Trasatti.  

La mia Storia… I miei Viaggi 

Giuseppe Trasatti

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